Cassazione penale Sez. V sentenza n. 13264 del 29 aprile 2020

ECLI:IT:CASS:2020:13264PEN

Massima

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Il concorso di persone nel reato, previsto dall'articolo 110 c.p., è concepito come una struttura unitaria, nella quale confluiscono tutti gli atti dei compartecipi, sicché gli atti dei singoli sono, al tempo stesso, loro propri e comuni anche agli altri, purché sussistano due condizioni: una oggettiva, nel senso che tra gli atti deve sussistere una connessione causale rispetto all'evento, l'altra soggettiva, consistente sulla consapevolezza di ciascuno del collegamento finalistico dei vari atti, ossia che il singolo volontariamente e coscientemente apporti il suo contributo, materiale o soltanto psicologico, alla realizzazione dell'evento da tutti voluto. Ai fini della partecipazione criminosa, restano irrilevanti l'importanza del contributo del singolo, che può anche consistere nella determinazione o nel rafforzamento o nell'agevolazione d'uno specifico proposito criminoso di altri diretto alla realizzazione di quel determinato evento, nonché la fase (ideativa, preparativa od esecutiva) in cui il contributo abbia avuto luogo. Pertanto, il concorrente risponde non solo delle conseguenze dei propri atti, ma anche di quelle derivanti dall'azione degli altri compartecipi, purché sussista il nesso causale e la consapevolezza del collegamento finalistico. La valutazione della gravità del fatto e della capacità a delinquere del reo, ai fini della determinazione della pena, deve tenere conto di tutti gli elementi di cui all'articolo 133 c.p., ivi comprese le specifiche motivazioni che hanno spinto il concorrente a partecipare al reato e l'assenza di precedenti penali, i quali tuttavia possono essere ritenuti recessivi rispetto alla particolare modalità di organizzazione ed esecuzione del delitto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VESSICHELLI Maria - Presidente

Dott. SCARLINI Enrico V. S. - Consigliere

Dott. ROMANO Michele - rel. Consigliere

Dott. SESSA Renata - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 19/10/2018 della Corte di appello di Roma;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Romano Michele;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. Epidendio Tomaso, che ha concluso chiedendo che il ricorso sia dichiarato inammissibile;
udito il difensore, avv. (OMISSIS), che ha concluso chiedendo l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FAT…

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