La revoca delle misure di accoglienza nei confronti di un richiedente asilo deve essere preceduta dalla comunicazione di avvio del procedimento, salvo che non sussistano concrete ed effettive esigenze di celerità, le quali devono essere adeguatamente motivate dall'amministrazione. In assenza di tali ragioni di urgenza, la mancata comunicazione di avvio del procedimento determina la violazione del diritto di partecipazione dell'interessato, il quale deve essere posto in condizione di interloquire e far valere le proprie ragioni prima dell'adozione del provvedimento sanzionatorio. Ciò in quanto la revoca delle misure di accoglienza è caratterizzata da ampia discrezionalità amministrativa, che implica la necessità di una valutazione comparativa degli interessi contrapposti, la quale non può prescindere dal contraddittorio procedimentale, salvo che non ricorrano effettive e comprovate esigenze di celerità. Inoltre, qualora l'amministrazione fondi il provvedimento di revoca su elementi istruttori contraddittori o incompleti, la mancata attivazione del contraddittorio procedimentale determina un vizio di eccesso di potere per difetto di istruttoria e di motivazione.