Cassazione penale Sez. V sentenza n. 23215 del 4 giugno 2014

ECLI:IT:CASS:2014:23215PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La reazione ingiuriosa di un soggetto, anche se provocata da un fatto ingiusto altrui, non può essere considerata scriminata ai sensi dell'art. 599 c.p. quando risulti manifestamente sproporzionata rispetto alla provocazione subita, essendo invece espressione di una situazione di astio pregressa tra le parti. La valutazione della proporzionalità della reazione deve tenere conto non solo dell'immediato fatto provocatorio, ma anche del contesto relazionale e comportamentale pregresso tra l'autore della condotta ingiuriosa e la persona offesa, al fine di accertare se la reazione sia stata determinata da uno "stato d'ira" momentaneo ovvero da una situazione di conflittualità sedimentata nel tempo. Pertanto, la scriminante della provocazione non opera quando l'ingiuria, pur avendo un antecedente fatto ingiusto a monte, risulti sproporzionata e sintomatica di una più ampia conflittualità pregressa tra le parti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. OLDI Paolo - Presidente

Dott. BRUNO Paolo Antonio - Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - rel. Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

Dott. LIGNOLA Ferdinando - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza emessa il 12/11/2012 dal Tribunale di Trieste;

visti gli atti, la sentenza impugnata e il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. Paolo Micheli;

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. D'Angelo Giovanni, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso;

udito per il ricorrente l'Avv. (OMISSIS), il quale ha concluso chiedendo l'accoglimento…

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