Cassazione penale Sez. II sentenza n. 23125 del 23 maggio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:23125PEN

Massima

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Il concorso esterno in associazione mafiosa può essere configurato quando il soggetto, pur non facendo parte organicamente del sodalizio criminale, fornisce un contributo consapevole e significativo al mantenimento e al rafforzamento dell'associazione, anche attraverso l'emissione di fatture per operazioni inesistenti finalizzate alla creazione di fondi extracontabili da destinare al sostentamento degli appartenenti al clan e delle loro famiglie, in un momento di grave destabilizzazione dello stesso a seguito dell'arresto di un suo esponente di spicco. In tali casi, la gravità indiziaria del reato può essere desunta da elementi come il contenuto di conversazioni intercettate, i rapporti tra l'indagato e i membri del sodalizio, nonché i pagamenti effettuati anche nelle mani di questi ultimi. Inoltre, il concreto e attuale pericolo di reiterazione di condotte analoghe, idoneo a giustificare l'applicazione di una misura cautelare, può essere ravvisato nella continuità temporale del contributo fornito dall'indagato e nella peculiare incidenza del suo apporto a un pericoloso clan caratterizzato dall'attitudine all'uso di armi da fuoco, nonostante lo stato di detenzione degli altri indagati, fronteggiabile con la misura gradata degli arresti domiciliari.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CERVADORO Mirella - Presidente

Dott. MESSINI D'Agostini P. - Consigliere

Dott. PAZIENZA Vittorio - rel. Consigliere

Dott. AIELLI Lucia - Consigliere

Dott. TUTINELLI Vincenzo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza emessa in data 12/07/2017 (dep. il 28/11/2017) dal Tribunale di Catania;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. TOCCI Stefano, che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso;
udito il difensore del ricorrente, avv. (OMISSIS), che ha con…

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