Cassazione penale Sez. V sentenza n. 5170 del 2 febbraio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:5170PEN

Massima

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Il reato di atti persecutori (stalking) si configura quando la condotta dell'agente, caratterizzata da una reiterazione di comportamenti molesti e persecutori, cagiona nella vittima uno stato di ansia e di fondato timore per la propria incolumità, alterando significativamente le sue abitudini di vita. A tal fine, il giudice deve valutare complessivamente gli elementi probatori, senza che sia necessaria la prova di ogni singolo episodio, purché emerga con chiarezza la sistematicità e la gravità delle condotte, idonee a ingenerare nella vittima un perdurante stato di ansia e di paura. La valutazione della prova deve essere condotta con rigore, senza che sia sufficiente la mera prospettazione di una diversa ricostruzione dei fatti da parte dell'imputato, laddove la motivazione del giudice di merito risulti logica e adeguatamente giustificata sulla base delle risultanze processuali. Analogamente, la mancata concessione delle circostanze attenuanti generiche può essere legittimamente fondata sulla gravità dei fatti, desunta dalla loro modalità di realizzazione e dalla reiterazione delle condotte, senza che il giudice sia tenuto a esaminare analiticamente tutti gli elementi favorevoli o sfavorevoli dedotti dalle parti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SETTEMBRE Antonio - Presidente

Dott. GORJAN Sergio - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

Dott. BORRELLI Pao - Rel. Consigliere

Dott. AMATORE Roberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 25/02/2016 della CORTE APPELLO di L'AQUILA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. ((omissis)), che ha concluso per il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza emessa 25 febbraio 2016, la Corte di appello di L'Aquila…

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