Cassazione penale Sez. V sentenza n. 37290 del 3 ottobre 2022

ECLI:IT:CASS:2022:37290PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il reato di bancarotta fraudolenta per distrazione si configura quando l'amministratore di una società fallita ha distratto o occultato beni sociali, sottraendoli alla garanzia dei creditori. L'accertamento di tale reato non richiede necessariamente la prova di un nesso causale tra la condotta distrattiva e il fallimento, essendo sufficiente la dimostrazione della concreta pericolosità della condotta per l'integrità del patrimonio sociale e della consapevolezza e volontà dell'agente di porre in essere un comportamento idoneo a recare pregiudizio alle ragioni creditorie. Pertanto, una volta provata la disponibilità dei beni in capo all'amministratore e il loro mancato rinvenimento nel patrimonio fallimentare, grava su quest'ultimo l'onere di fornire la prova della loro legittima destinazione, al fine di escludere la responsabilità per il delitto di bancarotta fraudolenta per distrazione. Analogamente, il reato di bancarotta fraudolenta documentale si configura quando l'amministratore non ha tenuto o ha sottratto, occultato o distrutto le scritture contabili obbligatorie, impedendo così la ricostruzione dell'attività d'impresa e la tutela delle ragioni creditorie. In tali ipotesi, l'elemento soggettivo del dolo generico è integrato dalla consapevolezza e volontà dell'agente di porre in essere condotte idonee a recare pregiudizio alle ragioni dei creditori, desumibile anche dalla rilevante entità del danno cagionato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZAZA Carlo - Presidente

Dott. CATENA Rossella - Consigliere

Dott. BRANCACCIO Matilde - Consigliere

Dott. BIFULCO Daniela - rel. Consigliere

Dott. FRANCOLINI Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 24/03/2021 della CORTE APPELLO di TORINO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere DANIELA BIFULCO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore SERRAO D'AQUINO PASQUALE, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza indicata in epigrafe, la Corte Appello Torino, nel confermare la decisione del Trib…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.