Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 12662 del 21 marzo 2008

ECLI:IT:CASS:2008:12662PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La partecipazione a un'associazione di tipo mafioso, anche in un ruolo esecutivo e subordinato, integrando il reato di cui all'art. 416-bis c.p., può essere desunta da elementi indiziari quali il contributo essenziale fornito dal soggetto alle attività del sodalizio, la stabilità del suo ruolo servente, nonché i precedenti penali reiterati e specifici a suo carico, i quali rendono concreto e attuale il pericolo di reiterazione di analoghi reati. Tali elementi, unitamente alle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, sono idonei a integrare i gravi indizi di colpevolezza richiesti per l'applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, a prescindere dall'assenza di riferimenti diretti da parte dei dichiaranti nei confronti dell'indagato, atteso che il suo contributo può comunque ritenersi essenziale nell'ambito di un ruolo esecutivo e subordinato all'interno del sodalizio mafioso. La valutazione complessiva degli elementi probatori, anche di natura indiziaria, consente pertanto di ritenere sussistente il fumus commissi delicti in relazione al reato associativo, nonostante l'indagato non sia stato direttamente indicato dai collaboratori di giustizia come partecipe della consorteria criminale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI VIRGINIO Adolfo - Presidente

Dott. SERPICO Francesco - Consigliere

Dott. COLLA Giorgio - Consigliere

Dott. CONTI Giovanni - Consigliere

Dott. PAOLONI Giacomo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

IP. An. , n. a (OMESSO);

avverso la ordinanza in data 29 maggio 2007 del Tribunale di Napoli;

Visti gli atti, la ordinanza denunziata e il ricorso;

Udita la relazione fatta dal Consigliere Dott. Giovanni Conti;

Udito il Pubblico ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. DI POPOLO Angelo, che ha concluso per la inammissibilita' del ricorso.

FATTO E DIRITTO

Con la ordinanza in ep…

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