Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 40522 del 9 novembre 2021

ECLI:IT:CASS:2021:40522PEN

Massima

Il giudice di legittimità, nel dichiarare inammissibile il ricorso per manifesta infondatezza del motivo, afferma che la disciplina applicabile ai giudizi di appello, in ordine alla richiesta di discussione orale, è contenuta nell'art. 23-bis del d.l. n. 137 del 2020, introdotto dalla relativa legge di conversione, il quale prevede un termine perentorio di quindici giorni liberi prima dell'udienza per la presentazione dell'istanza, termine che nel caso di specie era a disposizione del ricorrente. Pertanto, il mancato rispetto di tale termine, non essendo ravvisabile una assenza di colpa del ricorrente nella determinazione della causa di inammissibilità, comporta la condanna dello stesso al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle ammende, equamente fissata in tremila euro.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI STEFANO Pierlui - Presidente

Dott. COSTANTINI A. - Consigliere

Dott. ROSATI M. - rel. Consigliere

Dott. VIGNA Maria - Consigliere

Dott. PATERNO' RADDUSA Benedet - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 01/02/2021 della Corte di appello di Roma;
letti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Martino Rosati;
udito il Pubblico ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. Senatore Vincenzo, che ha chiesto l'annullamento con rinvio della sentenza impugnata;
udito il difensore del ricorrente, avv. (OMISSIS), che ha chiesto l'accoglimento del ricorso.
RITENU…

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