Consiglio di Stato sentenza n. 2445 del 2018

ECLI:IT:CDS:2018:2445SENT

Massima

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Il provvedimento di diniego di condono edilizio e di ordine di demolizione di un'opera abusiva, anche se adottato a distanza di molti anni dalla realizzazione dell'abuso, è legittimamente motivato con il semplice riferimento all'accertata abusività dell'intervento, senza che sia necessaria un'articolata motivazione in ordine all'interesse pubblico prevalente rispetto all'eventuale affidamento ingenerato nel privato per il decorso del tempo. Tuttavia, il parere della commissione edilizia integrata e il provvedimento finale di diniego devono comunque contenere una motivazione adeguata, seppur sintetica, in merito alle specifiche ragioni di incompatibilità paesaggistica dell'opera abusiva, con riferimento alla sua ubicazione, dimensioni e tipologia dei materiali utilizzati, senza poter fare affidamento su motivazioni implicite o postume. Ove l'amministrazione non abbia fornito una motivazione sufficiente in tal senso, il provvedimento di diniego è illegittimo per difetto di motivazione, a prescindere dalla conoscenza da parte del proprietario attuale della natura abusiva dell'opera al momento dell'acquisto dell'immobile. Sussistono tuttavia eccezionali motivi, legati alla complessità della valutazione oggetto di controversia, per compensare le spese del doppio grado di giudizio tra le parti.

Sentenza completa

Pubblicato il 23/04/2018

N. 02445/2018REG.PROV.COLL.

N. 09257/2016 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 9257 del 2016, proposto dalla signora ((omissis)), rappresentata e difesa dagli avvocati ((omissis)) e ((omissis)) ed elettivamente domiciliata presso lo studio del secondo dei suindicati difensori in Roma, viale ((omissis)), n. 32;

contro

il Comune di Firenze, in persona del Sindaco
pro tempore
, rappresentato e difeso dagli avvocati ((omissis)) e ((omissis)) ed elettivamente domiciliato presso lo studio dell’avvocato ((omissis)) (Studio Legale Lepore Associazione Professionale) in Roma, via Polibio, n. 15;

per la riforma

della sentenza del T.A.R. per la Toscana, Sez. III, 10 novembre 2016 n. 16…

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