Cassazione penale Sez. II sentenza n. 20172 del 10 maggio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:20172PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La testimonianza della persona offesa dal reato, ove ritenuta intrinsecamente attendibile, costituisce una valida fonte di prova, purché la relativa valutazione sia sorretta da un'adeguata motivazione che dia conto dei criteri adottati e dei risultati acquisiti. La credibilità soggettiva ed oggettiva della persona offesa può essere accertata dal giudice di merito attraverso un'attenta e accurata indagine, senza che siano necessari ulteriori riscontri esterni, salvo il caso in cui emergano manifeste contraddizioni nel suo racconto. Inoltre, la valutazione della credibilità della persona offesa rappresenta una questione di fatto che non può essere rivalutata in sede di legittimità, se non in presenza di vizi logici o giuridici nella motivazione del provvedimento impugnato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETTI Ciro - Presidente

Dott. IANNELLI Enzo - Consigliere

Dott. TADDEI Margherita - Consigliere

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. IASILLO Adria - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Avvocato (OMISSIS), quale difensore di (OMISSIS) (n. il (OMISSIS);

avverso la sentenza della Corte di Appello di Lecce, 1 Sezione penale, in data 16/05/2012;

Sentita la relazione della causa fatta, in Pubblica Udienza, dal Consigliere Dr. ((omissis));

Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale, Dr. ((omissis)), il quale ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.

OSSERVA

Con sentenza del 14/07/2011, il Tribunale di Brindisi dichiaro' (OMISSIS…

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