Cassazione penale Sez. II sentenza n. 16392 del 16 aprile 2019

ECLI:IT:CASS:2019:16392PEN

Massima

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Il pericolo di recidiva, desumibile dalla gravità dei reati commessi, dalla spregiudicatezza e dalla mancanza di autocontrollo dimostrate dall'imputato, costituisce un concreto, grave e attuale presupposto per il mantenimento della misura cautelare della custodia in carcere, anche in considerazione della precedente latitanza e della condanna non definitiva a una pena elevata. Tali elementi, in particolare la trasgressività e l'inaffidabilità della personalità dell'imputato, risultano incompatibili con l'applicazione di una misura cautelare meno afflittiva, come gli arresti domiciliari, anche se corredati dal presidio del braccialetto elettronico, in quanto inidonei a contenere adeguatamente il pericolo di reiterazione dei reati.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Presidente

Dott. ALMA ((omissis)) - Consigliere

Dott. FILIPPINI Stefano - rel. Consigliere

Dott. PACILLI Giuseppina A. - Consigliere

Dott. PERROTTI Massimo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 05/11/2018 del TRIB. LIBERTA' di FIRENZE;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. FILIPPINI STEFANO;
sentite le conclusioni del PG Dott. DALL'OLIO MARCO per il rigetto.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 14.9.2018, la Corte di appello di Firenze (che procedeva al giudizio di secondo grado in relazione plurime condotte di reato, risalenti alla prima meta' del 2008, tra cui sequestro di persona, r…

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