Il diniego di rinnovo del permesso di soggiorno per lavoro autonomo non può essere disposto in via automatica sulla base di precedenti condanne penali per reati in materia di diritto d'autore, qualora il cittadino straniero fosse titolare, al momento della commissione dei fatti, di un permesso di soggiorno per lavoro subordinato. In tali casi, l'Amministrazione è tenuta a valutare la pericolosità sociale del richiedente, non potendosi applicare in via analogica la disciplina prevista dall'art. 26, comma 7-bis, del d.lgs. n. 286/1998, che riguarda esclusivamente i titolari di permesso di soggiorno per lavoro autonomo. La mera esistenza di precedenti penali non è sufficiente a giustificare il diniego di rinnovo, essendo necessaria una motivazione adeguata in ordine alla concreta pericolosità sociale del cittadino straniero, alla luce della sua complessiva condotta e del suo grado di integrazione nel tessuto sociale. Il provvedimento di diniego, pertanto, deve essere sorretto da una congrua e logica motivazione, che dia conto dell'effettiva valutazione della pericolosità del richiedente, senza poter fare applicazione automatica di una disposizione di legge non direttamente applicabile alla fattispecie concreta.