Cassazione penale Sez. V sentenza n. 48215 del 27 novembre 2019

ECLI:IT:CASS:2019:48215PEN

Massima

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Il dolo generico, e non la consapevolezza dello stato di insolvenza o lo scopo di recare pregiudizio ai creditori, è sufficiente per la configurazione del delitto di bancarotta fraudolenta per distrazione, essendo necessaria solo la volontà consapevole di destinare il patrimonio sociale a impieghi estranei alla sua attività, senza necessità di nesso causale tra i fatti di distrazione e il successivo fallimento. L'onere della prova circa la destinazione dei beni aziendali grava sull'amministratore della società fallita, in caso di mancato rinvenimento degli stessi, in ragione della responsabilità per la conservazione della garanzia patrimoniale verso i creditori e dell'obbligo di verità penalmente sanzionato. La bancarotta fraudolenta documentale è configurabile anche in assenza di una totale distruzione o sottrazione delle scritture contabili, essendo sufficiente che la documentazione consegnata non sia stata di alcuna utilità per la ricostruzione del patrimonio della fallita, in presenza di condotte ostruzionistiche alla ricostruzione del patrimonio sociale. In tali ipotesi, il dolo specifico è integrato dalla volontà di recare pregiudizio ai creditori. Tuttavia, le pene accessorie previste in misura fissa dalla legge fallimentare per i reati di bancarotta fraudolenta devono essere rideterminate dal giudice di merito in base ai criteri di cui all'art. 133 c.p., a seguito della declaratoria di incostituzionalità della loro durata fissa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VESSICHELLI Maria - Presidente

Dott. DE GREGORIO Federico - Consigliere

Dott. BELMONTE ((omissis)) - Consigliere

Dott. SESSA Renata - Consigliere

Dott. BRANCACCIO Matilde - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 14/05/2018 della CORTE APPELLO di TORINO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere BRANCACCIO MATILDE;
udito il Sostituto Procuratore Generale EPIDENDIO TOMASO che ha concluso chiedendo l'annullamento con rinvio limitatamente alla pena accessoria; l'inammissibilita' nel resto.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la decisione in epigra…

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