Cassazione penale Sez. II sentenza n. 12890 del 30 marzo 2016

ECLI:IT:CASS:2016:12890PEN

Massima

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Il dipendente pubblico che si assenta ingiustificatamente dal luogo di lavoro, consentendo altresì ad altri colleghi di timbrare il cartellino personale in sua assenza, al fine di attestare falsamente la presenza in servizio, commette il reato di truffa aggravata, falsità ideologica e interruzione di pubblico servizio. In tali casi, sussistono il pericolo di reiterazione del reato e il pericolo di inquinamento probatorio, che giustificano l'applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari, in quanto il comportamento illecito è divenuto una prassi consolidata e abituale, dimostrata dalla ripetitività delle condotte e dal fatto che i dipendenti si coprivano a vicenda in una sorta di "solidarietà illecita". Il giudice, nel disporre la misura cautelare, deve procedere ad una autonoma e specifica valutazione delle esigenze cautelari per ciascun indagato, differenziando la posizione di ognuno in base al numero di violazioni commesse, senza limitarsi ad una mera adesione alle richieste del pubblico ministero. La motivazione del provvedimento cautelare deve essere logica, chiara ed esaustiva, senza ricorrere a espressioni generiche o apodittiche, ma individuando puntualmente gli elementi che giustificano l'attualità e la concretezza del pericolo di reiterazione del reato e di inquinamento probatorio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIANDANESE Franco - Presidente

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. PARDO I. - est. Consigliere

Dott. TUTINELLI Vincenzo - Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandra - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nata a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 10/11/2015 del Tribunale di Genova;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione della causa fatta dal Consigliere Dott.((omissis));
udito il Pubblico Ministero, nella persona del Sostituto Procuratore generale Dott. ((omissis)) che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1.1 IL Tribunale di Genova, con l'ordinanza in epigrafe, rigettava la r…

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