Cassazione penale Sez. V sentenza n. 4287 del 7 febbraio 2022

ECLI:IT:CASS:2022:4287PEN

Massima

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La nozione di atto pubblico, ai fini della configurazione del reato di falso ideologico, comprende non solo gli atti destinati ad assolvere una funzione attestativa o probatoria esterna, con riflessi diretti ed immediati nei rapporti tra privato e pubblica amministrazione, ma anche gli atti cd. interni, ossia quelli destinati ad inserirsi nel procedimento amministrativo, offrendo un contributo di conoscenza o di valutazione, o quelli che si collocano nel contesto di una più complessa sequela procedimentale, ponendosi come necessario presupposto di momenti procedurali successivi. Essenziali rimangono i presupposti della provenienza dell'atto da un pubblico ufficiale, della formazione dell'atto medesimo per uno scopo inerente alle funzioni svolte dal predetto e del contributo fornito ad un procedimento della pubblica amministrazione. In tema di abuso d'ufficio, la prova del dolo intenzionale non presuppone l'accertamento dell'accordo collusivo con la persona che si intende favorire, potendo essere desunta anche dalla macroscopica illegittimità dell'atto, sempre che tale valutazione non discenda dal mero comportamento non iure dell'agente, ma risulti anche da elementi ulteriori concordemente dimostrativi dell'intento di conseguire un vantaggio patrimoniale o di cagionare un danno ingiusto. Ai fini della motivazione del provvedimento che dispone una misura cautelare, il sindacato del giudice di legittimità non può estendersi alla revisione degli elementi materiali e fattuali delle vicende indagate, ivi compreso lo spessore degli indizi, trattandosi di apprezzamenti di merito, rientranti nel compito esclusivo e insindacabile del giudice che ha applicato la misura e del Tribunale con funzione di riesame. La motivazione è censurabile solo quando sia priva dei requisiti minimi di coerenza, completezza e logicità al punto da risultare assolutamente inidonea a rendere comprensibile la logica seguita dal giudice di merito o talmente priva di coordinazione e carente dei necessari passaggi logici da far risultare incomprensibili le ragioni che hanno giustificato l'applicazione della misura.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PALLA Stefano - Presidente

Dott. SCARLINI Enrico V. - Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. CALASELICE Barba - rel. Consigliere

Dott. SCORDAMAGLIA Irene - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 23/02/2021 del TRIB. LIBERTA' di CATANZARO;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. BARBARA CALASELICE;
sentite le conclusioni del PG Dott. VINCENZO SENATORE;
Il Proc. Gen. conclude per l'annullamento con rinvio in ordine al secondo, quarto e quinto motivo di ricorso; rigetto nel resto;
udito il difensore che ha chiesto la trattazione orale.
RITENUTO IN FATTO
1. Con l'ordinanza impugnata, il Tribunale…

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