Cassazione penale Sez. V sentenza n. 13064 del 17 marzo 2017

ECLI:IT:CASS:2017:13064PEN

Massima

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Il comportamento molesto e minaccioso di un soggetto nei confronti di una persona con cui ha avuto una relazione affettiva, tale da modificare apprezzabilmente le abitudini di vita di quest'ultima, integra il reato di atti persecutori, anche qualora i contatti e i messaggi inviati non siano trascesi in azioni concrete di danno, in quanto la condotta è idonea a generare nella vittima uno stato di ansia e di paura che la induce a limitare la propria libertà di movimento e di svolgimento delle normali attività quotidiane.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUNO ((omissis)) - Presidente

Dott. SCOTTI ((omissis)) - Consigliere

Dott. SCARLINI Enrico V. - rel. Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

Dott. RICCARDI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato il (OMISSIS) a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 20/01/2016 della CORTE APPELLO di PALERMO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 13/02/2017, la relazione svolta dal Consigliere Dott. SCARLINI ENRICO VITTORIO STANISLAO;
Udito il Procuratore Generale in persona della Dott.ssa FILIPPI PAOLA, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1 - Con sentenza del 20 gennaio 2016, la Corte di a…

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