Cassazione penale Sez. V sentenza n. 22186 del 8 maggio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:22186PEN

Massima

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Il pubblico ministero non può proporre appello incidentale avverso una sentenza di condanna emessa all'esito del giudizio abbreviato, in quanto il suo potere di impugnazione è limitato ai soli casi di modifica del titolo di reato, ai sensi dell'art. 443, comma 3, c.p.p. Il divieto di reformatio in pejus impone che la pena inflitta in sede di appello non possa essere aumentata rispetto a quella comminata in primo grado, salvo che si tratti di una sentenza emessa all'esito del rito ordinario. Pertanto, l'accoglimento dell'appello incidentale del pubblico ministero, volto a una riforma in peius del trattamento sanzionatorio, determina la nullità della sentenza di secondo grado, con conseguente ordine di esecuzione della decisione di primo grado.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FUMO Maurizio - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silva - rel. Consigliere

Dott. SABEONE Gerardo - Consigliere

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Consigliere

Dott. LIGNOLA Ferdinando - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 14/07/2015 della CORTE APPELLO di REGGIO CALABRIA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 02/11/2016, la relazione svolta dal Consigliere Dr. SILVANA DE BERARDINIS;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dr. GIUSEPPINA CASELLA che ha concluso per l'annullamento senza rinvio.
RITENUTO IN FATTO
Con sentenza in data 1…

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