Cassazione penale Sez. III sentenza n. 41534 del 24 novembre 2010

ECLI:IT:CASS:2010:41534PEN

Massima

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La misura di sicurezza detentiva prevista dall'art. 538 c.p. non discende automaticamente dalla condanna per il reato di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, ma richiede l'accertamento in concreto della pericolosità sociale dell'imputato. Pertanto, il giudice è tenuto a valutare la sussistenza di tale pericolosità sociale, motivando adeguatamente la propria decisione in merito all'applicazione o meno della misura di sicurezza, in quanto essa non rappresenta una mera conseguenza automatica della condanna. Tale valutazione deve essere effettuata in modo specifico ed individualizzato, tenendo conto di tutti gli elementi rilevanti del caso concreto, al fine di verificare se sussistano i presupposti per l'applicazione della misura di sicurezza detentiva prevista dalla legge per il reato di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FERRUA Giuliana - Presidente

Dott. CORDOVA Agostino - rel. Consigliere

Dott. PETTI Ciro - Consigliere

Dott. LOMBARDI Alfredo Maria - Consigliere

Dott. GAZZARA Santi - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE GENERALE PRESSO CORTE DI APPELLO DI VENEZIA;

nei confronti di:

1) HY. AR. N. IL (OMESSO) C/;

avverso la sentenza n. 42/2009 GIUDICE UDIENZA PRELIMINARE di VICENZA, del 18/11/2008;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 28/10/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. AGOSTINO CORDOVA;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. PASSACANTANDO Guglielmo, che ha …

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