Il mancato rispetto del termine quadriennale per la trasmissione dello strumento urbanistico di adeguamento, previsto dalla disciplina regionale quale condizione per l'erogazione del contributo, legittima la revoca del beneficio e la richiesta di restituzione della somma già erogata, in quanto il privato beneficiario è titolare di un diritto soggettivo perfetto, la cui tutela spetta al giudice ordinario. Ciò anche qualora il ritardo sia dovuto a cause di forza maggiore, come l'iter di approvazione di varianti urbanistiche regionali, atteso che l'atto regionale presupposto non è stato tempestivamente impugnato. La giurisdizione del giudice amministrativo è invece configurabile solo per le controversie relative alla fase procedimentale precedente all'adozione del provvedimento attributivo del beneficio, ovvero per l'annullamento o la revoca di quest'ultimo per vizi di legittimità o per contrasto con il pubblico interesse, non già per l'inadempimento degli obblighi assunti dal beneficiario.