Cassazione penale Sez. I sentenza n. 50899 del 17 dicembre 2013

ECLI:IT:CASS:2013:50899PEN

Massima

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Il tentativo di omicidio si configura quando l'agente, con atti idonei e diretti in modo non equivoco a cagionare la morte della vittima, manifesta il dolo omicidiario, valutato sulla base di elementi oggettivi quali l'arma utilizzata, la zona del corpo colpita, la reiterazione dei colpi e la distanza ravvicinata tra aggressore e vittima, nonché di elementi soggettivi quali la comunicazione di minacce di morte. Il diniego delle circostanze attenuanti generiche è legittimo quando la gravità del fatto, l'intensità del dolo e la pericolosità sociale dell'agente, desumibili dalle modalità della condotta e dalle conseguenze prodotte, rendono il soggetto non meritevole di un trattamento sanzionatorio più favorevole, a prescindere dalla mancanza di precedenti condanne.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZAMPETTI Umberto - Presidente

Dott. TARDIO Angela - Consigliere

Dott. BARBARISI Maurizio - Consigliere

Dott. BONI Monica - rel. Consigliere

Dott. MAGI Raffaello - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 1195/2012 CORTE APPELLO di CATANZARO, del 19/11/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 27/11/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. MONICA BONI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

Udito il difensore avv. (OMISSIS) che ha insistito per l'accoglimento dei ricorsi.

RITE…

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