Cassazione penale Sez. II sentenza n. 45953 del 5 dicembre 2022

ECLI:IT:CASS:2022:45953PEN

Massima

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Il danneggiamento commesso con minaccia o violenza alla persona, previsto dall'art. 635 c.p., è reato procedibile d'ufficio, indipendentemente dall'eventuale remissione di querela da parte della persona offesa. La violenza privata e la minaccia sono elementi costitutivi della fattispecie, che integrano il dolo di danneggiamento, senza che sia necessario che la condotta violenta o minacciosa sia finalizzata a rendere possibile l'esecuzione del danneggiamento. Ai fini dell'integrazione del reato, è sufficiente che le minacce siano contestuali al fatto produttivo del danneggiamento, in quanto la ragione dell'incriminazione risiede nella pericolosità contra vires manifestata dall'agente nell'esecuzione del reato, a prescindere dalla finalità della condotta. Il sindacato di legittimità sulla motivazione del provvedimento impugnato è limitato ai vizi di macroscopica evidenza, senza possibilità di rivalutare gli elementi di prova o realizzare una diversa lettura dei dati dimostrativi, purché la decisione sia logica e coerente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BELTRANI Sergio - Presidente

Dott. PELLEGRINO Andrea - Consigliere

Dott. TUTINELLI Vincenzo - Consigliere

Dott. PERROTTI Massimo - rel. Consigliere

Dott. NICASTRO Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 30/03/2021 della CORTE di APPELLO di NAPOLI;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere PERROTTI MASSIMO;
lette le conclusioni scritte trasmesse dal Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale SERRAO D'AQUINO PASQUALE, che ha chiesto dichiararsi la inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. Il ricorso - ancorch…

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