L'Amministrazione ha l'obbligo di concludere il procedimento amministrativo relativo all'istanza di rinnovo del permesso di soggiorno per motivi di famiglia, mediante l'adozione di un provvedimento espresso, positivo o negativo, entro il termine di sessanta giorni previsto dall'art. 5, comma 9, del d.lgs. 286/1998, in applicazione del principio generale di cui all'art. 2 della legge n. 241/1990. Il mancato rispetto di tale termine integra un illegittimo silenzio-inadempimento, che legittima il ricorrente a chiedere l'intervento del giudice amministrativo per l'accertamento dell'obbligo dell'Amministrazione di provvedere. In tali casi, il giudice amministrativo, accertata la fondatezza del ricorso, ordina all'Amministrazione di concludere il procedimento entro un termine perentorio, condannandola altresì al pagamento delle spese di giudizio. Tale principio si applica in tutti i casi in cui il procedimento amministrativo consegua obbligatoriamente a un'istanza ovvero debba essere iniziato d'ufficio, essendo onere dell'Amministrazione adottare un provvedimento espresso, indipendentemente dal suo contenuto positivo o negativo, al fine di garantire la certezza dei rapporti giuridici e il rispetto del principio di buona amministrazione.