Cassazione penale Sez. V sentenza n. 39660 del 10 novembre 2010

ECLI:IT:CASS:2010:39660PEN

Massima

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Il reato di minaccia di cui all'art. 612 c.p. è un reato di pericolo, per la cui integrazione non è necessario che il bene tutelato sia effettivamente leso, essendo sufficiente che il male prospettato sia idoneo a incutere timore nel soggetto passivo, menomandone la sfera di libertà morale. L'ingiustizia del male minacciato e la portata intimidatrice della condotta devono essere valutate secondo il criterio dell'uomo medio, desumendole dalle concrete circostanze di fatto, senza che rilevi l'indeterminatezza del male prospettato o la qualifica soggettiva della vittima. Pertanto, la pronuncia di frasi come "stai attento, ti sistemo io", specie se provenienti da un soggetto in posizione di autorità, è idonea a integrare il reato di minaccia, a prescindere dalla qualifica della persona offesa, in quanto obiettivamente idonea a incutere timore nella vittima e a comprimerne la libertà morale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COLONNESE Andrea - Presidente

Dott. BEVERE Antonio - Consigliere

Dott. MARASCA Gennaro - rel. Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE GENERALE PRESSO CORTE D'APPELLO DI TORINO;

nei confronti di:

1) FI. GE. , N. IL (OMESSO) C/;

avverso la sentenza n. 27/2008 TRIBUNALE di VERBANIA, del 03/02/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 19/10/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. GENNARO MARASCA;

Udito il Pubblico Ministero in persona del Dr. Iacoviello Francesco Mauro, ch…

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