Consiglio di Stato sentenza n. 927 del 2008

ECLI:IT:CDS:2008:927SENT

Massima

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Le scelte di pianificazione urbanistica, espressione della discrezionalità tecnica dell'Amministrazione, non necessitano di specifica motivazione e non sono sindacabili in sede di legittimità se non per errori di fatto o vizi di grave illogicità e contraddittorietà, e per eventuali lesioni di posizioni soggettive di privati meritevoli di tutela in quanto correlate a particolari situazioni idonee ad ingenerare specifiche aspettative o affidamenti. Le modifiche apportate d'ufficio dalla Regione allo strumento urbanistico comunale, ai fini della tutela del paesaggio e dell'ambiente in coerenza con il piano territoriale di coordinamento regionale, non comportano l'obbligo per il Comune di riavviare il procedimento di approvazione con conseguente ripubblicazione, in quanto tali modifiche "obbligatorie" si inseriscono nell'ambito di un unico procedimento di formazione progressiva del disegno relativo alla programmazione generale del territorio, senza necessità di ulteriore apporto collaborativo del privato. Il principio di perequazione urbanistica consente all'Amministrazione di assoggettare aree esterne alle zone edificatorie al vincolo di destinazione per il ripiano delle inadeguatezze di zone diverse, al fine di evitare un carico di standard urbanistici sperequato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale
(Sezione Quarta)
ha pronunciato la seguente
DECISIONE
sul ricorso iscritto al NRG 5660/2005 proposto da Ad. Le., rappresentata e difesa in giudizio dall'avvocato Sa. Pr. ed elettivamente domiciliata presso il dott. Al. Pl. in Ro., Via Co., n. (...);
contro
il COMUNE DI Ca. De. Mu., in persona del Sindaco in carica, rappresentato e difeso dagli avvocati Ni. de Ma. e Lu. Pa. ed elettivamente domiciliato presso lo studio dell'avvocato Sa. de Ma. in Ro., Via Ca., n. (...);
nonché contro
la REGIONE Pu., in persona del Presidente in carica, non costituita;
per lannullamento
della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale della Puglia - Bari, Sez. III, n. 2296 del 26 maggio 2004.
Visto il ricorso in appello;
visto latto di costituzione in giudizio del Comune intimato;
viste le memorie prodotte dalle parti a sostegno delle rispettive dif…

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