Il reato di cui all'art. 5 della Legge n. 645 del 1952 (c.d. "legge Scelba") è configurabile solo quando le manifestazioni del pensiero e dell'ideologia fascista, pur essendo in sé espressione della libertà di manifestazione del pensiero garantita dall'art. 21 Cost., assumono connotati tali da determinare un concreto pericolo di ricostituzione di organizzazioni fasciste, in relazione al momento e all'ambiente in cui sono compiute, attentando così concretamente alla tenuta dell'ordine democratico e dei valori ad esso sottesi. Non integrano pertanto il reato le condotte che, pur comprendendo gesti e simboli usuali del disciolto partito fascista, siano espressione di una mera commemorazione di eventi o persone, prive di intenti restaurativi del regime fascista e di capacità di suggestionare le folle inducendo sentimenti nostalgici idonei a concorrere alla diffusione di concezioni favorevoli alla ricostituzione di organizzazioni fasciste. La valutazione circa la sussistenza del concreto pericolo di ricostituzione di organizzazioni fasciste, quale elemento costitutivo del reato, è rimessa al prudente apprezzamento del giudice di merito, il cui accertamento in tal senso non è sindacabile in sede di legittimità se sorretto da motivazione logica e coerente.