Cassazione penale Sez. V sentenza n. 35090 del 7 agosto 2014

ECLI:IT:CASS:2014:35090PEN

Massima

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Il comportamento volontario di spingere una persona, anche se non direttamente finalizzato a cagionarle lesioni, integra il reato di lesioni personali volontarie, in quanto la condotta violenta è idonea a produrre conseguenze dannose per l'incolumità fisica della vittima. Inoltre, la circostanza attenuante della provocazione non può essere riconosciuta quando il comportamento molesto e vessatorio della persona offesa, manifestato anche attraverso numerosi messaggi telefonici, non assume i connotati di un fatto ingiusto tale da giustificare la reazione violenta dell'imputato. Infatti, il giudice di merito, nel valutare globalmente il compendio probatorio, può legittimamente ritenere che la condotta dell'imputato sia stata volontaria e non meramente colposa o involontaria, escludendo così l'applicazione della scriminante della provocazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARASCA Gennaro - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. LAPALORCIA Grazia - Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. CAPUTO Ange - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 16/2012 TRIB. SEZ. DIST. di CESENA, del 14/02/2013;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 21/05/2014 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANGELO CAPUTO.

Udito il Sostituto Procuratore generale della Repubblica presso questa Corte di Cassazione Dott. G. Mazzotta, che ha concluso per l'inammissibilita' del ric…

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