Cassazione penale Sez. I sentenza n. 24719 del 18 giugno 2008

ECLI:IT:CASS:2008:24719PEN

Massima

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Il giudice, nel valutare la sussistenza del pericolo di reiterazione del reato ai fini dell'applicazione di una misura cautelare, deve tenere conto della gravità indiziaria dell'imputazione contestata all'indagato, senza contraddittoriamente escluderla sulla base di meri dubbi circa la causale del fatto o l'esistenza di eventuali circostanze attenuanti, quando tali elementi non risultino ancora definitivamente accertati. Ciò in quanto la valutazione del pericolo di recidiva deve fondarsi sulla concreta pericolosità sociale dell'indagato, desumibile dalla gravità del reato ipotizzato e dalle altre circostanze del caso, senza che possano assumere rilievo decisivo mere ipotesi alternative non suffragate da elementi probatori. Il giudice, pertanto, nel motivare l'insussistenza del pericolo di reiterazione del reato, non può contraddittoriamente escludere la gravità indiziaria dell'imputazione, già riconosciuta in precedenza, sulla base di considerazioni meramente ipotetiche e non supportate da adeguati riscontri probatori.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. SILVESTRI Giovanni - Consigliere

Dott. GIORDANO Umberto - Consigliere

Dott. SIOTTO ((omissis)) - Consigliere

Dott. PIRACCINI Paola - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da

PUBBLICO MINISTERO PRESSO TRIBUNALE di;

nei confronti di:

1) PR. MI. , N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 21/01/2008 TRIS. LIBERTA' di CATANIA;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. SILVESTRI GIOVANNI; msentite le conclusioni del P.G. Dott. GALATI Giovanni, il quale ha chiesto l'annullamento con rinvio dell'ordinanza;

sentito per l'indagato l'Avv. PUGLIESI.

RITENUTO IN FATTO E I…

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