Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 29077 del 20 luglio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:29077PEN

Massima

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Il reato di sottrazione di cose sottoposte a sequestro penale, di cui all'art. 334 c.p., si configura quando il soggetto, con coscienza e volontà, sottrae la cosa sottoposta a sequestro, indipendentemente dalla conoscenza del vincolo giuridico che grava sulla cosa stessa. L'elemento soggettivo del reato è integrato dal dolo generico, consistente nella consapevolezza e volontà di sottrarre la cosa sottoposta a sequestro, a prescindere dalla conoscenza del provvedimento di sequestro. Il luogo di consumazione del reato è quello in cui avviene la sottrazione materiale della cosa al vincolo del sequestro, a prescindere dal luogo in cui il sequestro è stato disposto. La fattispecie di cui all'art. 334 c.p. si configura anche nel caso di sottrazione di un capo di bestiame sottoposto a sequestro penale, non rilevando la natura mobile o immobile della cosa oggetto di sequestro.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI VIRGINIO Adolfo - Presidente

Dott. IPPOLITO Frances - rel. Consigliere

Dott. FAZIO ((omissis)) - Consigliere

Dott. CITTERIO Carlo - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

DI. PR. Ca. , n. a (OMESSO);

VO. Sa. , n. a (OMESSO);

avverso la sentenza della Corte d'appello di Caltanissetta, emessa il 12.11.2009;

- letto il ricorso e il provvedimento impugnato;

- udita in pubblica udienza la relazione del cons. Dott. F. Ippolito;

- udita la requisitoria del pubblico ministero, in persona del sostituto Procuratore generale, Dott. D'ANGELO Giovanni, che ha concluso per l…

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