Cassazione penale Sez. I sentenza n. 45067 del 19 novembre 2012

ECLI:IT:CASS:2012:45067PEN

Massima

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Il divieto di contestazioni a catena di cui all'art. 297, comma 3, c.p.p. opera automaticamente in caso di ordinanze cautelari emesse nello stesso procedimento per lo stesso fatto, pur diversamente circostanziato o qualificato, mentre per ordinanze emesse in procedimenti diversi per fatti non legati da connessione qualificata, la retrodatazione è esclusa salvo che, al momento dell'emissione della prima ordinanza, esistessero elementi idonei a giustificare la seconda ordinanza cautelare. Pertanto, quando tra i fatti posti a base di due distinte ordinanze cautelari vi sia identità solo parziale, come nel caso di contestazione del medesimo reato associativo con riferimento a periodi in parte sovrapposti, il divieto di contestazioni a catena opera limitatamente a tale parziale sovrapposizione, mentre resta ferma la legittimità della seconda ordinanza per i fatti diversi e non connessi, purché il relativo compendio indiziario sia stato acquisito in epoca successiva all'emissione della prima ordinanza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. SIOTTO ((omissis)) - Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - rel. Consigliere

Dott. MAZZEI Antonella P. - Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 8983/2011 TRIB. LIBERTA' di NAPOLI, del 05/04/2012;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. RAFFAELE CAPOZZI;

sentite le conclusioni del PG Dott. ((omissis)) che ha chiesto l'annullamento con rinvio del provvedimento impugnato.

OSSERVA

1. Con ordinanza del 5 aprile 2012 il Tribunale di Napoli ha respinto l'appello proposto da …

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