Cassazione penale Sez. II sentenza n. 44326 del 5 dicembre 2005

ECLI:IT:CASS:2005:44326PEN

Massima

Massima ufficiale
Ai fini dell'applicazione di misure di prevenzione nei confronti di appartenenti ad associazioni di tipo mafioso non occorre che si dia conto delle ragioni per le quali il soggetto sia da considerare attualmente pericoloso, una volta che si sia data dimostrazione dell'appartenenza all'associazione e non sussistano elementi dai quali ragionevolmente desumere che essa sia venuta meno per effetto del recesso personale o della disintegrazione dell'associazione, non essendo sufficiente a tal fine il mero decorso del tempo dall'adesione al gruppo o dalla concreta partecipazione alle attività associative.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE
SEZIONE SECONDA PENALE
Composta dai Magistrati:
Giorgio Di Iorio - Presidente
Renato Bernabai - Consigliere
Fausto Cardella - Consigliere
Giacomo Fumu - Consigliere
Marina Anna Tavassi - Consigliere
ha pronunciato la seguente:
SENTENZA
sul ricorso proposto da:
Sa. Me.
Gi. Me.
An. Si.
avverso il decreto della Corte d'appello di Reggio Calabria, Sezione Misure di Prevenzione, del 5.11/10.2.2005;
Visti gli atti, il decreto impugnato ed il ricorso,
Udita all'udienza la relazione fatta dal Consigliere Dott. Marina A. Tavassi,
Viste le conclusioni del Procuratore Generale presso questa Corte, Dott. Gioacchino Izzo, che ha concluso per il rigetto del ricorso;
MOTIVI DELLA DECISIONE
Con decreto del 6.11.98 del Tribunale di Reggio Calabria, emesso nei confronti di Gi. Me. e di Sa. Me., ritenuti soggetti socialmente pericolosi alla luce di pr…

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