Il vizio parziale di mente, pur non escludendo totalmente l'imputabilità, comporta una riduzione della pena in ragione della diminuita capacità di intendere e di volere dell'agente al momento del fatto. Tale condizione di semi-infermità mentale deve essere accertata dal giudice sulla base di una valutazione complessiva dei comportamenti tenuti dall'imputato prima, durante e dopo il reato, nonché degli esiti delle indagini peritali, senza che sia necessario dare prevalenza a singoli elementi di prova, come la mera circostanza dell'allontanamento volontario delle armi utilizzate. Ove il giudice di merito abbia motivato in modo esaustivo e logico la sussistenza del vizio parziale di mente, valorizzando gli elementi comportamentali e peritali rilevanti, il suo accertamento non può essere sindacato in sede di legittimità, se non in presenza di vizi logici o di motivazione manifestamente illogica o insufficiente.