Cassazione penale Sez. III sentenza n. 23662 del 8 giugno 2016

ECLI:IT:CASS:2016:23662PEN

Massima

Il reato di partecipazione ad associazione per delinquere si configura anche in caso di adesione di breve durata al vincolo associativo, essendo sufficiente la dimostrazione dell'effettiva partecipazione del soggetto al programma criminoso dell'organizzazione, come desumibile dalle risultanze probatorie, in particolare dalle intercettazioni telefoniche che comprovino l'intensità dei rapporti tra l'imputato e gli altri associati, specie con i vertici dell'associazione illecita. La valutazione della gravità della condotta e della personalità del reo, ai fini della determinazione del trattamento sanzionatorio, rientra nell'ambito del giudizio di merito, non sindacabile in sede di legittimità, ove risulti adeguatamente motivata, come nel caso in cui la Corte d'appello abbia escluso la concessione del beneficio della sospensione condizionale della pena in ragione della gravità del fatto e dei precedenti penali dell'imputato.

Sentenza completa

sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS) il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 19/09/2014 della Corte d'appello di Palermo;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. MANZON Enrico;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. DELEHAYE Enrico, che ha concluso chiedendo dichiararsi inammissibile il ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza in data 19 settembre 2014 la Corte d'appello di Palermo confermava la sentenza in data 6 marzo 2013 con la quale il Gip del Tribunale di Palermo aveva condannato (OMISSIS) alla pena di anni uno mesi due di reclusione per il reato di cui all'articolo 416 c.p., L. n. 401 del 1989, articolo 4, commi 1, 2, 4 bis e 4 ter. La Corte territoriale in particolare osservava che dovevasi considerare accertata la responsabilita' penale del (OMISSIS) in ordine ad entrambe le imputazioni ascrittegli, come risulta…

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