Cassazione penale Sez. III sentenza n. 36471 del 28 agosto 2019

ECLI:IT:CASS:2019:36471PEN

Massima

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Il divieto di trattare con additivi non consentiti, come i solfiti, le carni tritate e insaccate, previsto dalla legge n. 283 del 1962, art. 5, lett. g), non può essere superato attraverso un'interpretazione estensiva che assimili la salsiccia italiana ad altri prodotti alimentari, come i "breakfast sausages" o la "longaniza fresca e butifarra fresca", per i quali il regolamento comunitario consente l'utilizzo di tali additivi. L'elenco degli additivi alimentari e degli alimenti ai quali possono essere aggiunti, contenuto nel regolamento (UE) n. 1129/2011, risponde all'intento di una precisa indicazione normativa, senza consentire alcuna forma di assimilazione tra prodotti non espressamente menzionati. Pertanto, la detenzione per la vendita di salsicce di carne bovina e suina contenenti solfiti in concentrazione superiore ai limiti consentiti integra il reato di cui alla legge n. 283 del 1962, art. 6, comma 3, a prescindere dalla destinazione alla vendita del prodotto, essendo sufficiente la mera detenzione in locali commerciali o in celle frigorifere, in quanto indice univoco della successiva immissione in commercio. Inoltre, l'indicazione nel cartellino esposto per la vendita di ingredienti diversi da quelli effettivamente presenti nella salsiccia, senza menzionare la presenza di solfiti, configura il reato di tentata frode nell'esercizio del commercio, ai sensi degli artt. 56 e 515 c.p., a prescindere dall'effettiva consegna del prodotto all'acquirente. La motivazione della sentenza di condanna, che ha ricostruito in modo logico e coerente tali profili, non presenta vizi di illogicità o contraddittorietà.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI NICOLA Vito - Presidente

Dott. RAMACCI Luca - Consigliere

Dott. SOCCI ((omissis)) - Consigliere

Dott. GAI Emanuela - Consigliere

Dott. NOVIELLO Giuseppe - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 07/12/2018 della Corte di Appello di Torino;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. ((omissis)), che ha concluso chiedendo la dichiarazione di inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte di Appello di Torino riformava parzialmente la sentenza del Tribunale di Asti con …

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