Cassazione penale Sez. II sentenza n. 15650 del 10 aprile 2009

ECLI:IT:CASS:2009:15650PEN

Massima

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Il sequestro probatorio è legittimo quando il provvedimento del pubblico ministero indica in modo sintetico, ma sufficiente, le norme violate, i fatti contestati, la configurabilità astratta del reato ipotizzato e le finalità probatorie perseguite, senza che sia necessaria una motivazione analitica, essendo sufficiente un livello motivazionale compatibile con la natura sommaria e le esigenze di speditezza e riservatezza di un atto di indagine a sorpresa. Il giudice del riesame non può sindacare la concreta fondatezza dell'accusa, ma deve limitarsi a verificare l'astratta possibilità di sussumere il fatto attribuito in una determinata ipotesi di reato e l'esatta qualificazione dell'oggetto del provvedimento come "corpus delicti", ferma restando la possibilità di mutarne la qualificazione giuridica ed enucleando un'ipotesi di reato diversa da quella delineata nel provvedimento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. BARTOLINI Francesco - Consigliere

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PUBBLICO MINISTERO PRESSO TRIBUNALE di;

nei confronti di:

1) SE. GI. , N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 13/11/2008 TRIB. LIBERTA' di MILANO;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dr. DIOTALLEVI GIOVANNI;

sentite le conclusioni del P.G. Dr. PASSACANTANDO Guglielmo, che chiede il rigetto del ricorso.

MOTIVI DELLA DECISIONE

Il P.M. presso il Tribunale di Milano ha proposto ricorso per C…

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