Cassazione penale Sez. V sentenza n. 21470 del 31 maggio 2021

ECLI:IT:CASS:2021:21470PEN

Massima

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Il reato di atti persecutori (art. 612-bis c.p.) si configura quando l'agente pone in essere una pluralità di condotte minacciose e moleste, reiterate nel tempo, idonee a cagionare nella vittima un perdurante e grave stato di ansia e di paura, ovvero a modificarne le abitudini di vita, indipendentemente dal fatto che la persona offesa abbia occasionalmente ripristinato il dialogo con il persecutore o abbia continuato a vedere e scambiare messaggi con lui. L'elemento soggettivo del reato è integrato dal dolo generico, che richiede la consapevolezza dell'idoneità delle condotte a produrre uno degli eventi alternativamente previsti dalla norma incriminatrice e dell'abitualità del proprio agire, senza necessità della preordinazione delle condotte stesse. Le dichiarazioni della persona offesa, se lineari e coerenti con le altre risultanze processuali, costituiscono prova sufficiente ai fini della affermazione della responsabilità penale dell'imputato, senza che sia necessario un rafforzamento probatorio, in quanto la testimonianza della vittima non presenta una affidabilità ridotta rispetto ad altre fonti di prova. Inoltre, la temporanea accondiscendenza della persona offesa, dovuta al timore per le reazioni del persecutore, non elide la tipicità della condotta né l'elemento soggettivo del reato, atteso il solido compendio probatorio in punto di sussistenza delle condotte persecutorie e dell'evento generato dalle stesse.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CATENA Rossella - Presidente

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

Dott. SESSA Renata - rel. Consigliere

Dott. FRANCOLINI Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 11/11/2019 della CORTE APPELLO di FIRENZE;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. RENATA SESSA;
ud,6 il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. TASSONE KATE, cha concluso chiedendo dichiararsi inammissibile il ricorso con requisitorie scritte presentate ai sensi del Decreto Legge n. 137 del 2020, articolo 23, comma 8;
Il difensore con nota scritta p…

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