Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 54490 del 4 dicembre 2017

ECLI:IT:CASS:2017:54490PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così formulato: La misura cautelare della custodia in carcere, quale massima espressione della restrizione della libertà personale, può essere applicata all'indagato solo quando sussistano gravi indizi di colpevolezza e concreti e specifici elementi che facciano ritenere sussistenti esigenze cautelari di eccezionale rilevanza, quali il pericolo di fuga, di reiterazione del reato o di inquinamento probatorio, non altrimenti evitabili con misure meno afflittive. Pertanto, il giudice, nel valutare l'applicazione della custodia in carcere, deve procedere a un rigoroso accertamento della sussistenza di tali presupposti, non potendo basare la scelta della misura cautelare più grave unicamente sulla professionalità dimostrata dall'indagato nell'attività delittuosa o sulla quantità di sostanza stupefacente rinvenuta, senza adeguatamente considerare la possibilità di applicare misure meno afflittive, come gli arresti domiciliari, specie in assenza di precedenti penali e di concreti pericoli di evasione o di reiterazione del reato. Solo in presenza di gravi e specifici elementi che rendano le esigenze cautelari di eccezionale rilevanza e non altrimenti evitabili, il giudice può legittimamente disporre la custodia in carcere, quale extrema ratio, nel rispetto del principio di proporzionalità e di adeguatezza della misura cautelare.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Presidente

Dott. AGLIASTRO Mirella - Consigliere

Dott. CRISCUOLO Anna - Consigliere

Dott. SCALIA Laura - rel. Consigliere

Dott. D'ARCANGELO Fabrizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 24/05/2017 del Tribunale di Roma;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));
udite le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;
udito il difensore, avv. (OMISSIS), che si riporta rappresentando che la misura custodiale e' stata sostituit…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.