Cassazione penale Sez. V sentenza n. 4529 del 2 febbraio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:4529PEN

Massima

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La legittima difesa, quale causa di giustificazione, richiede la sussistenza di tre elementi costitutivi: il pericolo attuale di un'offesa ingiusta ad un diritto proprio o altrui, la necessità di reagire a scopo difensivo, e la proporzione tra la difesa e l'offesa. La giurisprudenza costante ha chiarito che l'aggressione ingiusta deve concretarsi in un pericolo attuale e imminente di lesione di un diritto tutelato dalla legge, tale da rendere la reazione difensiva inevitabile e priva di alternative. Quanto al requisito della proporzione, la legge prevede una presunzione legale di proporzionalità quando l'aggressore ha violato il domicilio e l'aggredito, ivi legittimamente presente, usa un'arma legittimamente detenuta o altro mezzo idoneo per difendere la propria o altrui incolumità ovvero i beni propri o altrui, in assenza di desistenza e in presenza di pericolo di aggressione. Tuttavia, tale presunzione riguarda solo il requisito della proporzione, mentre continuano a richiedersi gli altri presupposti generali di liceità della condotta difensiva, in particolare l'attualità del pericolo e la necessità della reazione. Pertanto, il giudice deve comunque accertare la sussistenza di tali elementi, non potendosi presumere in modo assoluto la legittimità della difesa in presenza della sola violazione del domicilio da parte dell'aggressore. Nell'applicare tali principi, il giudice deve valutare con particolare attenzione le concrete modalità dell'intrusione nel domicilio, al fine di verificare se essa possa essere qualificata come aggressione ingiusta, tale da rendere inevitabile e proporzionata la reazione difensiva dell'aggredito. Ciò implica un attento esame del contesto fattuale, senza poter prescindere dall'accertamento della necessità della difesa e della sua proporzione rispetto all'offesa, anche alla luce di eventuali alternative meno lesive.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VESSICHELLI Maria - Presidente

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Consigliere

Dott. BELMONTE Maria T. - rel. Consigliere

Dott. ROMANO Michele - Consigliere

Dott. CANANZI Francesco - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 09/04/2021 della CORTE di APPELLO di PALERMO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere ((omissis)) BELMONTE
letta la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto procuratore generale, Serrao d'Aquino Pasquale, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1.Con la sentenza impugnata, emessa in data 12/07/2021, la Cort…

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