Cassazione penale Sez. V sentenza n. 41282 del 5 novembre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:41282PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così formulato: La condotta di un privato cittadino che si pone come agente provocatore non integra la causa di non punibilità prevista dall'art. 51 c.p. se il suo intervento non è stato giustificato da un ordine della pubblica autorità e se egli non ha adempiuto fedelmente all'ordine ricevuto per tutto il tempo che si protrae l'attività degli esecutori materiali, adoperandosi in maniera tale da evitare il reato. Qualora, invece, il privato cittadino dia il suo contributo causale al fatto ovvero svolga un'attività agevolatrice degli esecutori materiali, egli sarà punito come compartecipe del reato. Inoltre, l'attenuante speciale prevista dall'art. 8 della Legge n. 152 del 1991 non è applicabile ai delitti diversi da quello di cui all'art. 416-bis c.p. o da quelli commessi avvalendosi delle condizioni previste da tale disposizione ovvero al fine di agevolare l'attività dell'associazione di tipo mafioso. Infine, la motivazione del giudice sulla ritenuta mancanza dei presupposti per l'applicazione dell'art. 129 c.p.p. può essere anche implicita o meramente enunciativa, senza che ciò integri un vizio di motivazione, analogamente a quanto avviene per il patteggiamento in primo grado, e l'appellante che abbia concordato con il P.G. la misura della pena ai sensi dell'art. 599 comma 4 c.p.p., rinunciando a tutti gli altri motivi di impugnazione, non può poi dolersi della omessa o illogica motivazione in ordine ai motivi oggetto della rinuncia.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FAZZIOLI Edoardo - Presidente

Dott. CALABRESE Renato Luigi - Consigliere

Dott. FEDERICO Giovanni - Consigliere

Dott. NAPPI Aniello - Consigliere

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

CE. DO., N. IL (OMESSO);

MI. RO., N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 04/10/2007 CORTE APPELLO di CATANIA;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dr. CALABRESE RENATO LUIGI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dr. Salzano Francesco, che ha concluso per l'inammissibilita' dei ricorsi.

OSSERVA

Ce. Do. e Mi. Ro. sono stati ritenuti responsabili dei delitti di cui a…

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