Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 761 del 9 gennaio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:761PEN

Massima

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Il reato di maltrattamenti in famiglia di cui all'art. 572 c.p. si configura quando l'agente pone in essere una condotta abituale di sopraffazione e di avvilimento della vittima, tale da rendere particolarmente dolorosa la convivenza, integrando una serie di atti lesivi dell'integrità fisica, della libertà o del decoro della persona offesa. L'elemento psicologico del reato si concretizza nella volontà dell'agente di umiliare e sottomettere la vittima, unificando i singoli episodi di aggressione alla sfera morale e materiale della stessa, a prescindere dalla presenza di periodi di normalità e di accordo nel rapporto. Ai fini della configurabilità del reato, non rileva che i singoli atti di violenza siano di lieve entità o episodici, essendo sufficiente che essi si inseriscano in un contesto di sistematica sopraffazione e di progressivo deterioramento dei rapporti familiari. La valutazione complessiva della condotta, alla luce delle risultanze probatorie, spetta ai giudici di merito, la cui decisione non è sindacabile in sede di legittimità se adeguatamente motivata e priva di manifeste illogicità o contraddizioni. Parimenti, la sussistenza dell'elemento soggettivo del reato di minaccia aggravata di cui all'art. 612, comma 2, c.p. è rimessa all'apprezzamento dei giudici di merito, il cui giudizio non è censurabile in sede di legittimità se congruamente motivato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PAOLONI Giacomo - Presidente

Dott. TRONCI Andrea - Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - Consigliere

Dott. GIORDANO ((omissis)) - Consigliere

Dott. SCALIA Laura - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato ad (OMISSIS);
avverso la sentenza del 13/09/2017 della Corte di appello di Messina;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. PICARDI Antonietta, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso;
udito per le parti civili, (OMISSIS), (OMISSIS) e (OMISSIS), l'avvocato (OMISSIS) che insiste nel rigetto d…

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