Cassazione penale Sez. I sentenza n. 1736 del 24 giugno 1992

ECLI:IT:CASS:1992:1736PEN

Massima

Massima ufficiale
L`art. 309, comma nono, cod. proc. pen., in deroga al principio generale dell`effetto devolutivo delle impugnazioni, prevede che il Tribunale del riesame, "se non deve dichiarare l`inammissibilita` della richiesta, annulla, riforma o conferma l`ordinanza oggetto del riesame decidendo anche sulla base degli elementi addotti dalle parti nel corso dell`udienza". La suddetta norma non prevede, dunque, che il Tribunale del riesame possa, per qualsiasi motivo, rinviare gli atti per nuovo esame al G.I.P. che ha pronunciato l`ordinanza e poiche` nell`ampio concetto di riforma dell`ordinanza rientra anche quello di integrazione della medesima, con l`aggiunta di un termine alla durata della custodia cautelare non fissato dal G.I.P., e` evidente che, nel caso in cui una tale aggiunta occorra, alla stessa deve provvedere direttamente il Tribunale del riesame che non puo` invece rinviare, a tale scopo, al G.I.P. che ha emesso l`ordinanza dispositiva della custodia cautelare. (Fattispecie in cui il G.I.P., avendo ritenuto la contemporanea sussistenza delle esigenze cautelari di cui alle lett. a) e c) dell`art. 274 cod. proc. pen., non aveva ritenuto necessario fissare il termine di durata della custodia cautelare, mentre il Tribunale della liberta`, avendo escluso, in sede di riesame, l`esigenza cautelare di cui alla lett. c) del detto articolo, aveva rimesso gli atti per la fissazione del termine in questione al G.I.P., che aveva sollevato conflitto negativo di competenza; la cassazione, sulla scorta del principio di cui in massima ha dichiarato la competenza del Tribunale).  da vedere: Sen 09/09/1991 811 sez 5 Pen Sen 25/07/1991 3119 sez 1 Pen Sen 01/02/1991 4640 sez 1 Pen

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