Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 43113 del 22 novembre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:43113PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio che, nell'esercizio delle proprie funzioni, accetta denaro o altra utilità come compenso per atti contrari ai doveri d'ufficio, commette il reato di corruzione continuata. In tali casi, il giudice può disporre la misura cautelare degli arresti domiciliari o di altra misura restrittiva della libertà personale, qualora sussistano gravi indizi di colpevolezza e concreti e attuali pericoli di reiterazione del reato, nonostante l'eventuale sospensione dal servizio disposta dall'amministrazione di appartenenza. La scelta della misura cautelare deve essere adeguatamente motivata dal giudice, il quale deve valutare la proporzionalità della stessa rispetto alle esigenze cautelari, senza limitarsi a considerare la sola gravità del reato, ma anche le concrete modalità del fatto, la personalità dell'indagato e l'efficacia delle misure interdittive o alternative. Tali principi trovano applicazione anche nel caso in cui l'indagato sia stato trasferito ad altro settore dell'amministrazione, in quanto la temporaneità della misura disciplinare non esclude il perdurante pericolo di reiterazione del reato, specie quando i comportamenti illeciti siano stati sistematici e protratti nel tempo, favoriti dal rapporto confidenziale con l'ambiente professionale circostante.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE ROBERTO Giovanni - Presidente

Dott. GARRIBBA Tito - Consigliere

Dott. MILO Nicola - Consigliere

Dott. GRAMENDOLA Francesco P - Consigliere

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

DE. Ri. , nato il (OMESSO);

GI. An. , nato il (OMESSO);

avverso l'ordinanza emessa il 12 luglio 2011 dal Tribunale di Venezia;

Udita la relazione svolta dal Cons. Dr. ((omissis));

Udito il Pubblico Ministero, in persona del Sost. Procuratore Generale Dott. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' dei ricorsi.

MOTIVI DELLA DECISIONE

1. Con ordinanza del 12 luglio 2011 i…

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