Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 31698 del 17 luglio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:31698PEN

Massima

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Il millantato credito e il falso ideologico e materiale commessi dall'imputato, attraverso la simulazione di rapporti con professori e personale universitario per far conseguire agli studenti esami senza il loro effettivo svolgimento, in cambio di denaro, integrano gravi condotte fraudolente che violano il principio di lealtà e correttezza nei rapporti con la pubblica amministrazione, nonché il dovere di veridicità e integrità nell'esercizio di attività connesse all'istruzione pubblica. Tali condotte, oltre a ledere il prestigio e l'affidabilità dell'istituzione universitaria, compromettono la regolarità e la trasparenza del percorso formativo degli studenti, minando la credibilità del titolo di studio conseguito e l'effettiva acquisizione delle competenze necessarie. La sproporzione tra le somme di denaro ricevute dall'imputato e il ragionevole controvalore della fornitura di vitto e alloggio agli studenti costituisce un indice della finalità illecita della condotta, non essendo giustificabile economicamente sulla base di un mero servizio di ospitalità. Pertanto, il giudice è legittimato a ritenere provata la responsabilità dell'imputato per i reati contestati, sulla base di una valutazione logica e coerente delle risultanze probatorie, senza che possa essere accolta la tesi difensiva volta a spostare la responsabilità sui diretti interessati agli esami universitari, in quanto l'imputato risultava direttamente coinvolto nella formazione dei falsi documenti finalizzati a occultare la sua attività di millanteria.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GARRIBBA Tito - Presidente

Dott. CONTI Giovanni - Consigliere

Dott. LEO Guglielmo - Consigliere

Dott. DI STEFANO Pierluig - rel. Consigliere

Dott. VILLONI Orlando - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) n. (OMISSIS);

avverso la sentenza 937/2011 del 23/4/2013 della CORTE DI APPELLO DI TRIESTE;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita la relazione fatta dal Consigliere Dott. PIERLUIGI DI STEFANO; Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. GIOVANNI D'ANGELO che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso;

Udito il difensore avv. (OMISSIS) in sostituzione dell'avv. (OMISSIS), che ha concluso chiedendo l'accoglimento del ricorso.<…

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