La condotta di resistenza a pubblico ufficiale, posta in essere nei confronti di più pubblici ufficiali nell'ambito del medesimo contesto fattuale, integra un concorso formale di reati ai sensi dell'art. 81, comma 1, c.p., in quanto la condotta sanzionata e l'oggetto materiale su cui essa ricade, consistenti nell'opposizione-offesa a ciascun pubblico ufficiale agente, non possono indurre a ritenere che, quando la condotta sia posta in essere in danno di più pubblici ufficiali, si sia in presenza di un'unica condotta illecita. Ciò in quanto l'interesse protetto dalla fattispecie di cui all'art. 337 c.p. è il regolare funzionamento della pubblica amministrazione, che viene leso ogni qualvolta la condotta di resistenza sia diretta contro uno o più pubblici ufficiali nell'esercizio delle loro funzioni. Pertanto, in tali casi, il giudice è tenuto ad applicare il meccanismo del concorso formale di reati, con conseguente aumento della pena, in ragione della pluralità di soggetti passivi della condotta illecita.