Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso avverso l'ordinanza sindacale che aveva adottato misure contingibili e urgenti per prevenire e contrastare il consumo di bevande alcoliche da parte di minori e l'abbandono di vetro su suolo pubblico, ha rilevato che l'amministrazione comunale aveva successivamente disposto la revoca in autotutela del provvedimento impugnato. Di conseguenza, il Tribunale ha dichiarato la cessazione della materia del contendere, compensando le spese di lite tra le parti, fatta eccezione per le spese di contributo unificato, poste a carico del Comune. La massima che può essere tratta da tale pronuncia è la seguente: L'annullamento in autotutela di un provvedimento amministrativo impugnato determina la cessazione della materia del contendere nel giudizio, con conseguente compensazione delle spese di lite tra le parti, salvo il rimborso del contributo unificato a carico dell'amministrazione che ha revocato il proprio atto. Tale principio trova applicazione nei casi in cui l'amministrazione, nel corso del giudizio, abbia autonomamente rimosso l'atto oggetto di impugnazione, riconoscendone l'illegittimità o l'inopportunità, senza che il giudice sia chiamato a pronunciarsi nel merito della controversia.