Il terzo estraneo al reato, titolare di diritti reali sui beni oggetto di sequestro penale, deve conferire una procura speciale al proprio difensore, nelle forme previste dall'art. 100 c.p.p., per poter proporre ricorso per cassazione avverso l'ordinanza che ha confermato il sequestro; in difetto di tale procura, il ricorso è inammissibile, in quanto la posizione processuale del terzo è nettamente distinta da quella dell'imputato o indagato, non essendo il terzo legittimato a stare personalmente in giudizio, ma dovendo necessariamente agire tramite un difensore munito di apposita procura. Il principio di diritto è volto a tutelare la posizione del terzo estraneo al reato, garantendogli adeguata rappresentanza processuale per la difesa dei propri diritti reali sui beni sequestrati, in ossequio al principio del contraddittorio e del giusto processo. Tale onere di patrocinio, imposto al terzo, è coerente con la natura civilistica degli interessi da questi fatti valere, a differenza di quanto previsto per l'imputato o indagato, la cui posizione processuale è assistita da specifiche norme che ne legittimano la partecipazione personale al giudizio.