Il gestore uscente di un servizio pubblico di distribuzione del gas, in presenza delle condizioni legittimanti previste dall'art. 15, comma 7, del D.Lgs. n. 164/2000, vanta un interesse differenziato e qualificato affinché l'ente locale concedente si pronunci sulla concessione o meno degli incrementi di durata del periodo transitorio. Tale interesse, di natura pretensiva o anche oppositiva, comporta l'obbligo per l'amministrazione di attivare il procedimento amministrativo previsto dalla legge n. 241/1990, garantendo al gestore la partecipazione e la possibilità di far valere le proprie ragioni. L'espressione "può essere incrementato" contenuta nella norma, pur attribuendo all'ente locale una discrezionalità nella decisione, non configura un mero diritto potestativo, ma una vera e propria potestà amministrativa incidente sulla durata della concessione, condizionata alla verifica tecnico-discrezionale del ricorrere delle condizioni legittimanti e alla ponderata scelta circa la concessione degli incrementi. Pertanto, il mancato rispetto del contraddittorio procedimentale determina l'illegittimità del provvedimento con cui l'ente locale decide di non incrementare la durata del periodo transitorio, a prescindere dall'esame di ogni altro motivo di censura.