Cassazione penale Sez. I sentenza n. 27219 del 13 giugno 2018

ECLI:IT:CASS:2018:27219PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La condotta di partecipazione all'associazione di tipo mafioso, ai sensi dell'art. 416-bis c.p., non si risolve in un mero "status" di appartenenza, ma richiede un ruolo dinamico e funzionale del soggetto all'interno dell'organizzazione criminale, tale da implicare una stabile e organica compenetrazione con il tessuto organizzativo del sodalizio, una consapevole adesione al programma delittuoso comune e una concreta messa a disposizione del soggetto per il perseguimento dei fini illeciti dell'associazione, idonea ad accrescerne la capacità operativa potenziale e la forza intimidatrice. La semplice auto-proclamazione di un ruolo all'interno dell'organizzazione, in assenza di tali elementi, non è sufficiente a integrare la fattispecie di partecipazione associativa, essendo necessario che la dichiarata adesione si accompagni quantomeno a una "messa a disposizione" del soggetto, idonea a sortire gli effetti di rafforzamento dell'associazione. La mera indicazione della qualità formale di affiliato, senza alcun riscontro di un effettivo apporto alla vita dell'associazione, non è di per sé sufficiente a fondare la responsabilità penale per il delitto di cui all'art. 416-bis c.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI TOMASSI Mariastefania - Presidente

Dott. VANNUCCI Marco - Consigliere

Dott. CENTOFANTI Francesc - rel. Consigliere

Dott. MINCHELLA Antonio - Consigliere

Dott. CENTONZE Alessandro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 21/04/2017 della CORTE APPELLO di CATANIA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. CENTOFANTI FRANCESCO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. SPINACI SANTE, che ha concluso chiedendo dichiararsi inammissibile il ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza in epigrafe la Corte di appello di Catania confermava, nei…

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