Cassazione penale Sez. V sentenza n. 35623 del 4 ottobre 2010

ECLI:IT:CASS:2010:35623PEN

Massima

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La redazione di una relazione di servizio da parte di un pubblico ufficiale, con l'indicazione di una data falsa al fine di provare l'esecuzione di un atto in un momento anteriore a quello effettivo, integra il reato di falsità materiale in atto pubblico, in quanto tale relazione, destinata a provare fatti caduti sotto la diretta percezione dell'autore, costituisce atto pubblico che fa fede fino a querela di falso. L'elemento psicologico del reato è integrato dalla volontà di evitare la contestazione di un omesso adempimento dei doveri d'ufficio, indipendentemente da eventuali pressioni o ordini gerarchici, in quanto il pubblico ufficiale è tenuto a rifiutare disposizioni illegittime e a rispondere personalmente della propria condotta. La falsificazione della data non è scusata dall'errore di fatto derivante dal comportamento del superiore gerarchico, in quanto il subordinato è comunque tenuto a conformarsi alla legge e ai propri doveri d'ufficio, senza poter invocare l'adempimento di un ordine illegittimo come causa di giustificazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FERRUA Giuliana - Presidente

Dott. CARROZZA Artur - rel. Consigliere

Dott. BEVERE Antonio - Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) VA. MA. , N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 205/2002 CORTE APPELLO di BRESCIA, del 26/11/2008;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 27/05/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ARTURO CARROZZA;

Udite le conclusioni del Procuratore Generale, Dott. D'Ambrosio Vito, che chiede il rigetto del ricorso;

Udito il difensore, Avv. Vittorini Pier Gio…

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