Cassazione penale Sez. I sentenza n. 22305 del 24 luglio 2020

ECLI:IT:CASS:2020:22305PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Le disposizioni normative che regolano l'esecuzione delle pene detentive e le misure alternative alla detenzione hanno natura processuale e non sostanziale, pertanto sono soggette al principio tempus regit actum. Di conseguenza, la nuova disciplina introdotta dalla Legge n. 3 del 2019, che ha ampliato il novero dei reati per i quali è previsto il divieto di accesso alle misure alternative, non può trovare applicazione retroattiva ai procedimenti in cui l'ordine di esecuzione e la sospensione dello stesso siano stati emessi prima della sua entrata in vigore. Ciò in quanto il mutamento peggiorativo della sanzione, determinato dalla preclusione all'accesso a tali misure, comporta una trasformazione della natura della pena e della sua concreta incidenza sulla libertà personale del condannato, in violazione del divieto di applicazione retroattiva delle leggi penali sancito dall'art. 25 Cost. e dall'art. 7 CEDU. Pertanto, il giudice dell'esecuzione non può revocare la sospensione dell'ordine di esecuzione già disposta in favore del condannato, in applicazione della normativa vigente al momento dell'adozione di tale provvedimento, essendo preclusa l'applicazione retroattiva della nuova disciplina più sfavorevole.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IASILLO Adriano - Presidente

Dott. BIANCHI Michele - Consigliere

Dott. BONI Monica - rel. Consigliere

Dott. BINENTI Roberto - Consigliere

Dott. TALERICO Palma - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
PROCURATORE DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI NAPOLI;
nel procedimento a carico di:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 14/03/2019 del GIP TRIBUNALE di NAPOLI;
udita la relazione svolta dal Consigliere BONI MONICA;
lette le conclusioni del PG DI REO Giovanni, che ha chiesto il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. In data 2 marzo 2015 il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Napoli emetteva ordine di esecuzione in relazione alla condanna alla pena …

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