Cassazione penale Sez. II sentenza n. 34868 del 12 agosto 2016

ECLI:IT:CASS:2016:34868PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, quale esigenza cautelare ai sensi dell'art. 274, comma 1, lett. c), c.p.p., può essere desunto dalle modalità e dalla gravità del fatto, nonché dalla personalità dell'indagato, senza che rilevi il mero tipo di reato o una sua ipotetica gravità astratta. Il giudice, nel valutare la sussistenza di tale pericolo, deve considerare situazioni correlate ai fatti del procedimento ed inerenti ad elementi sintomatici della pericolosità dell'indagato, come le modalità del fatto, la sua gravità e la personalità del soggetto, senza che assuma rilievo determinante l'indisponibilità di strumenti di controllo come il braccialetto elettronico. Inoltre, il giudizio sulla sussistenza del pericolo di reiterazione deve riguardare non solo la sua concretezza, ma anche la sua attualità, intesa come presenza di occasioni prossime alla commissione di nuovi reati, valutata autonomamente rispetto alla capacità a delinquere del reo. Pertanto, il giudice di merito, nel motivare l'applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, deve dare conto in modo chiaro ed esaustivo delle ragioni per le quali ritiene sussistente il pericolo di reiterazione del reato, con specifico riferimento alle circostanze del fatto, alla personalità dell'indagato e all'attualità del rischio, senza che sia sufficiente un mero richiamo alla gravità astratta del reato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAMMINO Matilde - Presidente

Dott. IASILLO Adriano - rel. Consigliere

Dott. IMPERIALI Luciano - Consigliere

Dott. TUTINELLI Vincenzo - Consigliere

Dott. D'ARRIGO Cosimo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), (n. il (OMISSIS));
avverso l'ordinanza del Tribunale di Milano, in data 12/04/2016.
Sentita la relazione della causa fatta dal Consigliere Dott. IASILLO Adriano.
Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale, Dott. ROMANO Giulio, il quale ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.
OSSERVA
Con ordinanza del 03/02/2016, la Corte di appello di Milano ha rigettato la richiesta di sostituzione della misura della custodia cautelare in carcer…

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